Dietro il letto, sul soffitto del bagno o in cantina: la muffa non solo è disgustosa, ma può anche rappresentare un pericolo per la salute. Se vivi in un appartamento in affitto, è fondamentale che il locatore o la locatrice intervenga attivamente. Ma chi sostiene le spese e cosa puoi fare se la situazione non cambia? Risposte alle domande più importanti sul tema della muffa.

Da un sondaggio condotto in Germania emerge che la muffa è presente in un appartamento su cinque. Spesso si forma inosservata dietro i mobili, talvolta è molto visibile anche tra le piastrelle del bagno. Nella maggior parte dei casi, chi vive nell’appartamento può fare ben poco, perché l’umidità fa difficoltà a fuoriuscire dalla stanza. Ma quando si tratta di effettuare una pulizia professionale che implica anche delle spese, spesso insorgono noiose discussioni con il locatore o la locatrice.
Cosa fare se nel tuo appartamento in affitto c’è la muffa?
In qualità di locatario o locataria, non hai l’obbligo di subire la presenza della muffa e devi quindi reagire tempestivamente. Si tratta di un problema che chi dà in locazione l’appartamento è tenuto a eliminare. Se la muffa si è formata senza il tuo intervento, hai diritto a una riduzione del canone d’affitto perché la qualità abitativa ne risente. Se non viene fatto nulla, puoi fare pressione depositando il canone di locazione. L’importante è ricordare che il locatore o la locatrice non dovrebbe solo far rimuovere la muffa, ma anche eliminarne la causa.
Ecco come procedere se nel tuo appartamento in affitto trovi della muffa:
- Non iniziare a pulire. I prodotti da utilizzare sono aggressivi e devono essere utilizzati da professionisti. Eventuali piccole macchie di muffa possono essere eliminate con cautela utilizzando alcol denaturato (ricorda di aerare bene!).
- Segnala al locatore o alla locatrice la presenza di muffa nell’appartamento il prima possibile, preferibilmente tramite raccomandata. Se lasci passare troppo tempo, la colpa di eventuali danni conseguenti potrebbe ricadere su di te.
- Scatta delle foto per documentare il problema. Misura l’umidità dell’aria e la temperatura all’interno dell’abitazione, poiché anche questa è una prova importante.
Di chi è la colpa se si forma la muffa?
In linea di massima, la responsabilità ricade sulla persona che ha causato la muffa e che dovrà quindi assumersi anche i costi per la risoluzione del problema. Ma la causa della muffa è spesso difficile da individuare e lo stesso vale per la questione della colpa.
Il diritto di locazione prevede che il locatore o la locatrice debba essere in grado di dimostrare senza dubbi che la muffa è colpa del locatario o della locataria. Ma ci si riesce solo in rarissimi casi. Se arieggi regolarmente, riscaldi a sufficienza e mantieni pulita l’abitazione non ti si può certo addossare la colpa. La muffa infatti è spesso causata da difetti strutturali, per esempio quando l’isolamento interno o il tetto non assicurano una corretta tenuta e può penetrare troppa umidità.
Ecco quali conseguenze può avere la muffa sulla salute
La muffa bianca e nera può irritare gli occhi, la pelle e le vie respiratorie. I soggetti allergici e i bambini sono particolarmente vulnerabili. Vivere in un appartamento con la muffa può causare polmoniti, tosse cronica o asma. Spesso la muffa si forma inosservata sulle pareti umide dietro i mobili. Controlla regolarmente questi punti.
Come evitare la formazione di muffa in casa
Il consiglio migliore è semplice e ovvio: arieggia gli ambienti domestici più volte al giorno per almeno dieci minuti, in modo da permettere la fuoriuscita dell’umidità. Riscalda la casa in modo giudizioso. L’ideale è un’umidità dell’aria inferiore al 60% e una temperatura ambiente di 20 gradi.
In camera da letto: di notte perdiamo fino a 1,5 litri di sudore, il più delle volte senza che ce ne accorgiamo. Il clima della camera da letto è quindi umido. Al mattino è fondamentale arieggiare bene le stanze per evitare che l’umidità produca condensa. Se non è possibile, può essere utile utilizzare un apposito deumidificatore.
In bagno: qui la muffa è più diffusa, perché quando si fa il bagno o la doccia aumenta la percentuale di umidità nell’aria. La muffa si forma più rapidamente nelle fughe o sul soffitto. Se in bagno non hai finestre, è indispensabile un sistema di aerazione integrato.
In cantina: qui è spesso umido e freddo, l’ambiente ideale per la muffa. Può formarsi rapidamente, soprattutto sulle pareti esterne che presentano umidità. Spesso le cantine sono impermeabilizzate e ventilate male, per questo un deumidificatore aiuta solo in parte. Parlane con il locatore o la locatrice.
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